Durante il corso del sec. XIII, Rieti fu a lungo residenza dei Papi: fu dunque volontà dei reatini che i Pontefici avessero una degna dimora.
Nel 1283, il podestà Guglielmo da Orvieto affidò il compito di erigere il Palatium Domini Papae all’architetto Andrea magister, che nel breve arco di tempo di cinque anni consegnò l’opera, caratterizzata dalle suggestive volte del vestibolo a cui sovrasta il grande salone delle udienze, ora adibito a sede della pinacoteca.
Il salone, decorato nel corso del XVII secolo con la riproduzione pittorica degli stemmi dei vescovi della Diocesi di Rieti, da accesso alla loggia delle benedizioni.
Il palazzo, ormai destinato a sede della Curia Vescovile, fu ristrutturato al tempo del cardinale Francesco dei conti Guidi di Bagno (1635-1639). In questo periodo, alcune delle stanze furono affrescate dall’artista sabino Vincenzo Manenti.
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